L’azienda è “Bodega Barranco Oscuro Famiglia Valenzuela“, il vino , “Vinos Autenticos la Traviesa Tinto “
Caldo afoso.. M’è toccata bella (TRAD : Berla) di corsa e usalla per tenere aperta la velux, sennò squagliavo.
Tornato dal Master (si studio sempre dopo aver lavorato per più di 20 anni) in casa, una bella mansardina al 5° piano senza ascensore, c’erano solo 28,8 gradi centigradi… Meno male che avevo questa chicca arrivata da non so dove (un pò in frigo ed era pronta). L’adesivo sul collo della bottiglia mi fa pensare…. O bene bene o male male… La ditribuzione “triple A” tratta vini moooolto paritoclari.. O piacciono o fanno cacà, dipende (solitamente sono buoni comunque, e quelli che non vi piacciono non è che non vi piacciono, siete voi che non li capite 😂). Comunque questo era buono, lo avevo già assaggiato (ne avevo prese 3 o 4 bottiglie) due anni fa e non mi aveva entusiasmato, invece oggi, con due anni sulle spalle devo dire che il vino è stato veramente piacevole. Mi ero ripromesso di fare una scheda tecnica degna del diploma AIS che ho sudato, ma vista la stanchezza e visto il modo con cui mi rapporto con tutto quello che è “burocratico” mi sono scordato di prendere appunti.
Comuqnue un pò di informazioni ve le dò ugualmente .. vediamo da dove si parte ..
Il vino è stato in frigorifero per 15-20 minuti, quindi temperatura di servizio di 3-4 gradi sotto quella consigliata. All’inizio ho sentito un pò di pizzico sulla lingua e mi aveva già fatto allarmare, però poi dopo il terzo sorso era completamente svanito.
Voleva almeno 10 minuti di tempo per respirare dopo essere stato in bottiglia per 4 anni (o almeno credo, le etichette in Spagna sembrano seguire una regola tutta sua e da una parte, scritto piccolo piccolo c’è un L2015 che presumo sia la vendemmia)
Il Vitigno è “Garnacha” , parola spagnola per dire “Alicante” in molti posti, e Grenache in Francia come in Toscana, o “Cannonau” in Sardegna oppure Tocai Rosso e Vernaccia Nera in altre parti del’Italia/Mondo. insomma un vino che è da molti è considerato “Autoctono” ma che invece è un “Internazionale“.
Prima la parte tecnica … Vigne non troppo vecchie, siamo sui 15 anni … considerando che la vigna và in produzione dopo 4-5 anni dalla piantumazione, non è poi troppo vecchia. Quello che però fà la differenza tra questo e un vino “industriale” (o delcazzo come li chiamo io) è che i vigneti sono sopra i 1200 ml , terreno prevalentemente argilloso e vendemmia manuale.
La produzione è di circa 17-20 hl per ettaro (per avere un termine di paragone il prosecco è di 120 hl/h se DOCG e 240 hl/h DOC (vaori spannometrici da ricordi di studio) da disciplinare, e il Brunello sui 70 hl/h sempre da disciplinare). Insomma per questa bottiglia sono più i grappoli che hanno buttato che quelli che hanno tenuto .. e già qui andrebbe comprata solo per il merito.
Poi la produzione … circa 2300 bottiglie… praticamente chi le beve è un dannato fortunato … se tutti fanno come me e ne comprano 4, siamo in poco più di 500 al mondo ad averla assaggiata. E poi la solforosa, che dichiarano a 0.0 mg/L (zero , si zero .. niente, niet) … personalmente della solforosa mi frega poco, basta che non sia ai livelli da disinfettante industriale (si insomma fa male a livelli parecchio alti.. che probabilmente è facile trovare in quei troiai da 2€. al discount).
Comunque ecco la mia esperienza… vino fresco (non credo per la temperatura, perchè dopo un ora sul tavolo era sempre e comunque fresco, naso floreale, piacevole alla beva e vino glu glu glu .. nel senso che si beve che è un piacere. Le spezie di cui raccontano sui siti ne ho sentite poche, diciamo che è colpa mia, ed anche la voluminosità in bocca, b’hè diciamo che è stato piacevole ma nella norma (se questo è voluminoso un Brunello Riserva, un Barolo, un Bolgheri Riserva come si inquadrano ?) un vino per divertirsi, da gustare senza troppe pretese da primo della classe (e ripeto che non ne ha bisogno, prendetelo come il compagno scazzone che vi faceva ridere, che è anche meglio del secchione di turno).
Io stasera potevo scegliere tra un Cirò DOC , un Nerello Mascalese DOC ed un Pinot Nero Francese .. ma ero solo, il Pinot lo avevo già promesso per una bevuta con un amico e non avevo voglia di vini troppo complicati, in più avevo un misero petto di pollo alla griglia … Insomma , il vino perfetto a mio parere non esiste, ma esiste il vino giusto al momento giusto ..
Ogni vino ha il suo perché , e questo stasera lo aveva, anzi spero di averne ancora un’altro in cantina, perché mi sono proprio divertito e vorrei berlo con il buon Catani, per avere da lui qualche conferma (si lui ne sa davvero, mica come me).