Studiare con il “Pomodoro”

Qualche mese fà ho avuto la necessità di riprendere a studiare. Uno dei primi problemi che ho avuto è stato quello di ritrovare (anche se non l’ho mai avuto) un metodo per ottimizzare quello che facevo.

Mi ricordavo di aver sentito questa storia del pomodoro, anche se oggettivamente la ricordavo un pò diversa, però dopo 1 secondo su google ho ripreso subito il “bandolo della matassa” e trovato le informazioni che mi servivano.

Allora, la questione difficilissima è :

  1. prendere un timer;
  2. impostarlo a 25 minuti;
  3. quando suona smettere di studiare;
  4. impostarlo a 5 minuti;
  5. quando suona tornare al punto 2;
  6. dopo 4 cicli la pausa è di 15 minuti;
  7. ripartire dal punto 2.

Troverete questo elenco, o qualcosa di molto simile, in tutti i siti e no, non l’ho copiato, ma è veramente tutto frutto del mio pensiero.
Oltre alle battute è veramente tutto qui.

Qui il pdf che ho fatto per aiutarmi, se cercate ci sono anche di molto carini e fancy
(ma che fanno la stessa cosa di questo )

In realtà dietro all’idea di Francesco Cirillo c’è anche altro e sulla sua pagina trovate la lista vera della tecnica da lui sviluppata :

  1. Choose a task you’d like to get done;
    • Something big, something small, something you’ve been putting off for a million years: it doesn’t matter. What matters is that it’s something that deserves your full, undivided attention.
  2. Set the Pomodoro for 25 minutes;
    • Make a small oath to yourself: I will spend 25 minutes on this task and I will not interrupt myself. You can do it! After all, it’s just 25 minutes.
  3. Work on the task until the Pomodoro rings;
    • Immerse yourself in the task for the next 25 minutes. If you suddenly realize you have something else you need to do, write the task down on a sheet of paper.
  4. When the Pomodoro rings, put a checkmark on a paper;
    • Congratulations! You’ve spent an entire, interruption-less Pomodoro on a task.
  5. Take a short break on a paper;
    • Breathe, meditate, grab a cup of coffee, go for a short walk or do something else relaxing (i.e., not work-related). Your brain will thank you later.
  6. Every 4 pomodoros, take a longer break on a paper;
    • Once you’ve completed four pomodoros, you can take a longer break. 20 minutes is good. Or 30. Your brain will use this time to assimilate new information and rest before the next round of Pomodoros.

Analizzando meglio quello che ci suggerisce Francesco Cirillo (e leggendo meglio le basi della sua tecnica) non è solo prendere 5 minuti di pausa ogni 25 di studio (o lavoro). Ci dice di pianificare, scrivere su un foglio l’obiettivo, cercare di dividerlo in “pomodori” da 25 minuti, e già qui c’è la difficoltà e quindi l’allenare la capacità, di capire quello che stiamo facendo, capire quanto ci metteremo e dove dobbiamo arrivare (considerando anche il tempo che abitualmente abbiamo, 8 ore di lavoro divise in due parti).

Dice di concentrarsi solo su quello che stiamo facendo, sono solo 25 minuti, possiamo non rispondere ad un messaggio per 25 minuti.

Detta così sembra facile, in realtà specialmente all’inizio vi verranno in mente mille cose, mille domande da cercare su google, vi arriveranno messaggi come mai prima nella vostra vita. Insomma, gestire il tempo è difficile, è necessario fare delle scelte e le scelte dovrebbero non essere “umorali” ma basarsi su logiche scelte per arrivare all’obiettivo.
Scrivete quello che vi viene in mente su un pezzo di carta, aspettate a rispondere (e leggere) ai messaggi.

Finiti i primi 25 minuti, l’elenco di pomodori con cui raggiungere l’obiettivo torna nelle vostre mani, fate un bel segno di spunta sul primo pomodoro, e poi sul secondo e così via.

Anche questo passaggio è fondamentale, ci siamo accorti di come dividere l’obiettivo in step temporali per raggiungerlo, vedere sul folgio di carta che ci stiamo arrivando è uno stimolo per continuare e restare concentrati.

Eccoci ai 5 minuti di pausa, era l’ora, così possiamo rispondere ai messaggi, fare un “lurkatina” (si usa sempre come termine ?) su facebook o su instagram e ci si riposa.

Fare i 5 minuti di pausa non è poi così inutile, serve a prendere un break d’accordo, ma in questi 5 minuti rimetterete in ordine mentalmente quello che avete fatto nel “pomodoro” precedente, potete rispondere ai messaggi, notando che forse tra quelli c’è anche qualcuno che può aspettre la pausa lunga, il pranzo o addirittura la sera dopo il lavoro per avere una risposta.
Forse di tutti quei dubbi e domande che vi erano venuti in mente e che volevate cercare con google, adesso vi importa poco.
Insomma darete la giusta priorità alle attività collaterali.

E poi si parte di nuovo con un pomodoro, per un totale di 4 volte fino alla pausa da 15 minuti. Qui ci si rilassa, si permette al nostro cervello di assimilare tutto quanto fatto fino ad ora e ci si prepara per una nuova sessione.

Finita la seconda sessione sarà l’ora di prepararsi per andare a pranzo (fate i conti, tornano) e iniziare nello stesso modo la sessione del pomeriggio.

Prima o poi farò anche il corso che Francesco Cirillo ha creato (e che trovate qui). Sono curioso di sentire dal suo inventore tutte le caratteristiche di questo metodo, i migliori modi per applicarlo e capire meglio alcuni retroscena della nostra mente che al momento mi sono poco chiari.

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