Mi sono trovato spesso in situazioni lavorative dove il mio interlocutore, nonostante una formazione tecnica/scientifica di tutto rispetto, aveva evidenti problemi a raffrontarsi con la tecnologia e la terminologia informatica.
Qualche anno fà non ci facevo caso più di tanto, ma oggi questo atteggiamento mi lascia perlomeno perplesso.
In queste ultime settimane sono a contatto giornalmente con ragazzi, quasi tutti laureati, che hanno in media 15 anni meno di me, alcuni freschi freschi di laurea. Tutte persone di valore, usciti spesso da grandi atenei e con voti sopra la media, ma nonostante tutto, la loro conoscenza informatica non è secondo il mio punto di vista adatta ai cambiamenti che il settore della progettazione/costruzione sta attraversando.
Molti, quasi tutti hanno buone conoscenze informatiche, quello che spesso manca è capire su cosa si poggiano, cosa c’è sotto i programmi che usano per tenere in piedi tutta la baracca.
Una buona parte di responsabilità risiede sicuramente nell’università, che non crea quel giusto equilibrio tra l’insegnamento della tecnologia e la capacità di instillare la curiosità nelle menti degli studenti, curiosità che poi dovrebbe portare ad una ricerca ed un aggiornamento personali.
L’alfabetizzazione informatica per come la intendo io, non significa conoscere ed utilizzare un programma piuttosto che un’altro, significa proprio capire come funziona tutto questo grande ecosistema che oggi è composto dai pc, dai software, dalle reti e dalle applicazioni.
Cercherò di fare una breve lista di quello che secondo me, almeno a livello di “conoscenza” si dovrebbe sapere sulle tecnologie che ci permettono giornalmente di lavorare, rimanere in contatto e vivere in questo ecosistema tecnologico che ci avvolge
Il Cloud
Non sapere che la parola “Cloud” è stata una grande trovata commerciale per chiamare quello che su internet è sempre esistito, e cioè un server remoto dove ho accesso con user e password, e che come ogni server è fatto (più o meno) come il computer con cui lavoriamo (ha la scheda madre, la ram, un HD ecc ecc), sarebbe un buon punto di partenza.
Il File System
Conoscere come è fatto il file system, perlomeno di Windows credo sia la base per capire il nostro strumento di lavoro principale, sapere cosa sono file e cartelle, che un file non è altro che un mucchio di caratteri strani, con un nome ed un estensione che fanno capire al nostro computer a quale programma darlo in pasto, e che sicuramente capirà quello che c’è scritto. Non vi chiedo di capire come funziona l’Interpalnetary File System “IPFS”, ma perlomeno la differenza tra percorso relativo ed assoluto.
I DataBase
Non mi aspetto che tutti abbiano le capacità di interagire con dBase relazionali come SQL o MySql, di fare query e di estrarre informazioni dalle tabelle, ma perlomeno cosa sono, e suppergiù cosa mi aspetto di trovarci dentro. Poi cosa sono i database distribuiti o altre cose strane si capirà dopo.
Il funzionamento di Internet
Non nel senso che si deve conoscere le RFC che regolano gli stack di protocollo, i linguaggi di programmazione e di scripting o altri argomenti molto tecnici, ma perlomeno la differenza tra la scritta https: ed http: sulla barra del browser, almeno per capire se un sito è sicuro oppure no mi sembra il minimo.
Usare google, non solo a molti non viene nemmeno in mente di cercare una cosa che non conoscono, ma non si sono mai nemmeno soffermati a capire come funziona google. Dato che è il migliore strumento che abbiamo per ricercare quasi tutto lo scibile umano, almeno una base di conoscenza dei vari “modi” di ricerca, che differenza c’è tra scrivere un testo tra doppi apici o no, cosa succede se dopo la stringa di ricerca metto un filetype:.pdf o un site:.it, o semplicemente cliccare nel menu strumenti sotto la barra di ricerca e filtrare un minimo i contenuti. Volete sapere come si fà ? usate google.
Raster o Vettoriale
Sapere la differenza tra questi due tipi di immagini non mi sembra così impossibile da capire, che un’immagine raster è composta da pixel, mentre una vettoriale è composta da “formule” , che la prima è strettamente legata alla risoluzione a cui è stata creata o salvata, mentre la seconda si può scalare liberamente senza perdere mai definizione.
CSV
Cosa è un file .csv ? dai lo dobbiamo sapere, come si compongono, che non sempre la virgola è il separatore, che spesso c’è il “tab” (e che quindi si dovrebbe chiamare .tsv, ma anche i programmi hanno rinunciato oramai a questa differenza), che spesso i testi sono raggruppati per mezzo di altri caratteri (tipo i doppi apici, per poter inserire all’interno di un valore una virgola che non mandi in confusione l’interprete)
E poi le cose difficili
E poi ci sono le cose più complicate, come conoscere un linguaggio di programmazione (davvero, vanno bene tutti, tanto per capire come funzionano), una infarinatura delle tecnologie del momento, Blockchain, Distribuite Ledger, IoT, Big Data , AI.
Insomma, una conoscenza diffusa, almeno per sapere di cosa si parla, non per essere esperti, ma per capire quando spesso si fanno esempi e similitudini quali sono i valori in gioco, capire come si evolverà la tecnologia e come utilizzarla al meglio.
Pienamente d’accordo su tutto ma, nel nostro caso, con particolare accento su Google (per la sopravvivenza quotidiana) e i database (per la sopravvivenza con BIM, GIS e il resto della banda).